giovedì 26 maggio 2011
Valencia caliente
Ho il maledetto vizio di valutare ogni luogo a seconda dell'aeroporto. Non è gran cosa considerando che probabilmente il miglior posto al mondo dista centinaia di kilometri da aeroporti di ultima generazione in cui la presenza umana è disturbo all'architettura perfetta. A Valencia è stato cosi. Non saprei rispondere a ciò che mi ha portato a visitare la terza città spagnola più conosciuta, ma mi ci son ritrovata. Considerando che il mondo è da visitare tutto, è stato giusto fermarsi anche nella nazione più caliente d'Europa, perchè non è affatto vero che Italia e Spagna son sorelle. Il piacere delle serate in compagnia di tapas sangria e amici, il piacere di ritrovare la propria città al calar del sole, il piacere di una metropoli a misura d'uomo e di studente. Mai in pochi giorni ho potuto sentire cosi tanti odori, vedere cosi tanti colori, assaggiare cosi tanti sapori. Valencia credo che rimarra nella mia mente per i profumi, per la magnifica abbronzatura primaverile che mi ha donato. E per il magnifico lavoro del Calatrava nazionale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento