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lunedì 27 giugno 2011
sabato 25 giugno 2011
martedì 21 giugno 2011
domenica 19 giugno 2011
sabato 18 giugno 2011
venerdì 17 giugno 2011
la terra di mezzo dei non rapporti
Esiste davvero una necessità per la quale ogni uomo-donna-animale deve obbligatoriamente etichettare ogni rapporto interpersonale con le persone che fanno parte del suo mondo? 2011, terzo millennio e territorio dei non rapporti. Ci aspettiamo dalle persone comportamenti da manuale, senza eccezioni perfettamente dentro le righe, ma viviamo in un mondo in cui il gesto più romantico è accompagnato dal tasto invio.
Crediamo davvero sia necessario etichettare ogni rapporto, ogni emozione per non farci sorprendere impreparati, le nostre emozioni sono ingabbiate dentro schemi sociali da manuale, ma siamo incapaci di mostrare quello che siamo in realtà.
Insomma, chi stabilisce quando le persone si possono ritenere fidanzate, oppure amiche, oppure ancora conoscenti. "Ciao ti presento il mio ragazzo!" chi l'ha deciso, quando?
Condividere pensieri ed esperienze equivale a ritenere quella determinata persona amica? oppure solamente un essere umano che ha condiviso il nostro percorso per un breve periodo?
mercoledì 15 giugno 2011
La caducità dell'abito misto lana
Stavo uscendo dal mio negozio preferito in centro città con una sporta ricolma di vestiti misto lana della prossima stagione, un pò insolito calcolando che la temperatura esterna percepita supera abbondantemente i 30° e che probabilmente quei vestiti rimarranno riposti in fondo alle loro buste fino alla prossima influenza invernale. Qual'è il motivo principale allora? certamente potevo aspettare che le foglie ingiallissero prima di comprare tutte quelle inutili cose, ma non è forse nella natura umana voler possedere qualcosa che non si ha, oppure prima di chiunque altro? Perchè inondiamo le nostre vite di speranze e di richieste che mai si compiranno, senza goderci ciò che abbiamo tra le mani? Come mai l'essere umano è spinto a voler scoprire il futuro,anche quando possiede il miglior presente? Credo che i sensi di colpa abbiano affogato la mia coscienza. Ci meritiamo davvero tutto questo? nelle nostre banali vite, ci meritiamo di non goderci più il qui e ora perchè siamo troppo concentrati sul futuro? E se in quel futuro si rivelassero le nostre paure più profonde? perche siamo alla ricerca di qualcosa ininterrotamente per tutte le nostre vite, è davvero così difficile rassegnarci al presente e goderci ciò che abbiamo? Forse è il prezzo che pagano le persone ambiziose, il mondo gira talmente velocemente da permetterci di pensare al futuro quando abbiamo appena scoperto il presente, o forse è tutto un modo per riuscir a dimenticare quel passato così perfetto? Potevo benissimo lasciare quel vestito misto lana appeso in vetrina, aspettando che la mia pelle avesse davvero bisogno di un tessuto con una percentuale di lana adatta a scaldarla; invece no a costo di soffrire il calore più atroce ho bruciato le tappe. Ho desiderato fino a ieri che la temperatura esterna fosse uguale a quella corporea che ora mi precipito a comprare qualcosa per quel tempo in cui rimpiangerò la mia pelle abbronzata, ha forse senso? No, assolutamente no. E che dobbiamo fare? Indietro non si torna, e se guardiamo troppo velocemente a quello che abbiamo davanti rischiamo di non vedere ciò che abbiamo vicino, quindi mi limiterò ad indossare il mio vestito misto lana nelle fresche serate estive pregando in qualche soffio di vento in più, e quando le foglie ingialliranno e la mia pelle avrà davvero bisogno di quel vestito sarò contenta di averlo già indossato e riempito di ricordi. D'altronde si sa che vita e moda sono veloci e sfuggenti.
martedì 14 giugno 2011
lunedì 13 giugno 2011
venerdì 10 giugno 2011
giovedì 9 giugno 2011
Gira pagina Cambia libro
Nessuno è bravo nelle decisioni, o almeno credo, le scelte a quanto ho imparato destabilizzano chiunque, possiamo ragionare con il cuore, con il cervello, affidandoci al caso o alla ragione, ma ci sarà sempre qualcosa che ci trattiene da prendere rapidamente una decisione.
Per le persone realiste tendenti al pessimismo universale come me, nulla è più chiaro di un gesto di rottura per manifestare la fine di un ciclo..E per gesto di rottura intendo un qualcosa che ti faccia cambiare idea, prendere in mano la situazione e reagire.
Me ne stavo accovacciata sul divano in salotto, con davanti un bicchiere di bianco fermo, il cellulare in una mano e la sigaretta accesa nell'altra.. può essere tanto difficile comporre un testo? si. credo che la tecnologia raffreddi totalmente i rapporti interpersonali, quei 160 caratteri che constringono le persone a concentrare sentimenti e stati d'animo, catturano le energie vitali! vorrei aver davanti a me gli occhi non lo schermo tremolante del mio cellulare, diventa tutto cosi impossibile, privo di senso, stupido!
Invio in corso..ok, non posso più tornare indietro. Il lato positivo della tecnologia è che ti impedisce i ripensamenti; o lo fai, o non lo fai, o sei deciso, o non lo sei. Io per una volta lo sono stata. Qualsiasi sarà la conseguenza. E intanto mi accendo un'altra sigaretta.
lunedì 6 giugno 2011
giovedì 2 giugno 2011
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